La protesta dei lavoratori della Giustizia – sia precari che di ruolo – nasce dall’urgenza di affrontare tre questioni strutturali che compromettono l’efficienza del sistema giudiziario italiano:
- Stabilizzazione del personale precario (oltre 12.000 lavoratori);
- Copertura delle gravi scoperture d’organico negli uffici giudiziari;
- Rinnovo e applicazione del contratto integrativo, fermo da oltre 14 anni.
Punti principali della vertenza
Stabilizzazione dei precari PNRR e degli ex tirocinanti
- Oltre 12.000 lavoratori precari, assunti con fondi PNRR, operano nei tribunali, procure e corti d’appello.
- Hanno contribuito in modo determinante alla riduzione dei tempi processuali, obiettivo per cui l’Italia è stata più volte sanzionata in sede UE.
- Tra questi, 390 ex tirocinanti con oltre 14 anni di precariato in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
- Il Governo prevede la stabilizzazione di sole 6.000 unità, lasciando migliaia di lavoratori senza prospettiva occupazionale.
Richiesta sindacale: stabilizzazione di tutto il personale precario, sia PNRR che ex tirocinanti, con contratti a tempo indeterminato e pieni diritti.
Scopertura degli organici
- Le carenze non riguardano solo i magistrati, ma tutto il personale amministrativo (assistenti giudiziari, cancellieri, informatici, contabili).
- L’attuale sotto-organico genera:
- Sovraccarico di lavoro;
- Ritardi procedurali e inefficienze;
- Compromissione del diritto alla giustizia per i cittadini.
Richiesta sindacale: attivazione immediata di un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni, per colmare i vuoti negli organici e garantire il funzionamento della giustizia.
Contratto integrativo e valorizzazione delle professionalità
- Il CCNL 2022/2024 non è stato sottoscritto da FP CGIL, UIL PA e USB PI perché non risponde ai bisogni reali del personale.
- Il contratto integrativo è fermo al 2010.
- Rimangono inattuati:
- L’accordo del 26 aprile 2017, che prevede la progressione di carriera per 270 operatori (ex ausiliari);
- Le richieste di valorizzazione per assistenti informatici, contabili, cancellieri.
Richiesta sindacale: sblocco del contratto integrativo e attuazione degli accordi per garantire crescita professionale e dignità salariale.
Interventi sindacali
Loredana Laria – Segretaria Generale UIL PA Calabria
“Vogliamo una giustizia giusta. Senza personale stabile ed efficiente non può esistere una giustizia equa. Chiediamo la stabilizzazione dei 12mila precari per avvicinarci agli standard europei.”
Sergio Rotella – Segretario CGIL FP Area Vasta, Coordinatore Giustizia Calabria
“La vertenza riguarda tutto il personale giudiziario: dai ruoli di carriera ai precari PNRR, fino ai 390 lavoratori part time del Sud. Dopo 14 anni, è ora di stabilizzare.”
Vittorio Sacco – USB PI Calabria
“I precari PNRR hanno permesso di accelerare i tempi della giustizia. Lo Stato li ha assunti per superare le sanzioni europee. Ora è doveroso garantirne la stabilizzazione.”
Vittorio Macrillò – RSU Procura Catanzaro
“Lavoriamo da tre anni con contratti a scadenza. Chiediamo la dignità di poter costruire una vita, una famiglia, un futuro. Abbiamo dato tanto, meritiamo stabilità.”
Conclusioni e proposte sindacali
- Stabilizzazione di tutti i precari della giustizia, inclusi PNRR e part-time del Sud;
- Avvio di un piano assunzionale strutturale per far fronte al sotto-organico cronico;
- Rinnovo immediato del contratto integrativo e attuazione degli accordi sulle progressioni di carriera;
- Impegno del Governo e del Parlamento per una riforma duratura del sistema amministrativo della giustizia.
In lotta per una giustizia più giusta, per i lavoratori e per i cittadini